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Si è svolto con successo il Progetto Speciale della Didattica aa 2024-2025

Nell’ambito dei Progetti speciali per la Didattica finanziati dall’Ateneo (aa. 2024-2025), nei giorni 10-12 dicembre 2024 si è svolto un viaggio di istruzione che aveva come tema Il valore delle Collezioni Osteologiche Identificate in Paleopatologia, proposto ed organizzato dalla Dott.ssa Giulia Riccomi, ricercatrice e co-docente dei corsi di Paleopatologia e Bioarcheologia dei resti umani.

Un gruppo di 8 partecipanti del corso di laurea magistrale in Archeologia del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, che hanno seguito i suddetti corsi o che intendono laurearsi in tali discipline, ha avuto la possibilità di visitare la collezione osteologica identificata CAL (Collezione Antropologica Labanof) di Milano, una delle più ricche raccolte museali in Italia e in Europa con oltre 2000 scheletri cimiteriali di età contemporanea (1910-2001), e di essere coinvolti in attività pratiche presso il nuovo MUSA – Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, Mediche e Forensi per i Diritti Umani di Milano.

La paleopatologia, ovvero lo studio delle malattie direttamente nei resti umani antichi, scheletrici o mummificati, richiede una combinazione di conoscenze teoriche e competenze pratiche. Questo viaggio si è configurato come una possibilità di colmare il divario tra i contenuti teorici veicolati a lezione e l’esperienza pratica sul record osteologico. ‘Scopo del viaggio era quello comprendere il valore delle collezioni osteologiche identificate, come risorsa educativa e scientifica, apprendendone il valore e l’utilizzo nella ricerca paleopatologica, nonché consentire ai partecipanti di sviluppare un pensiero critico, stimolandoli nell’elaborare ipotesi basate sull’osservazione diretta dei resti umani con segni patologici ‘– sottolinea la Dott.ssa Riccomi, referente del progetto finanziato.

‘L’esercitazione pratica di poter osservare i resti ossei con evidenza patologica nota ha permesso un approfondimento tangibile di quanto appreso nel corso di Paleopatologia, cogliendo dei dettagli che non possono essere appresi solo attraverso l’apparato documentario o iconografico e integrando così le conoscenze teoriche apprese in aula’ – continua la Prof.ssa Giuffra, co-docente dei corsi di Paleopatologia e Bioarcheologia dei resti umani.

‘Questa esperienza ha offerto a noi studenti una singolare panoramica interdisciplinare, che unisce aspetti scientifici, medici, antropologici e giuridici. Il percorso di visita si è rivelato particolarmente interessante sotto il profilo accademico, professionale, civico e umano, fornendo spunti di riflessione su temi complessi come l’identità umana, la dignità e le questioni etiche legate alla scienza‘ – commenta la laureanda Gaia Emma Pettinello, beneficiaria di questo progetto speciale per la didattica.

Estremamente rilevante è stata anche la visita al MUSAMuseo Universitario delle Scienze Antropologiche, Mediche e Forensi per i Diritti Umani di Milano. Allo stato attuale il MUSA è composto da sei sezioni principali, dotate di pannelli, diorami, esposizioni, animazioni, filmati e video su testimonianze dirette e indirette di casi giudiziari conclusi sia nazionali che internazionali, nonché QR code per gli approfondimenti a diversi livelli. Questo apparato espositivo consente un’efficace comunicazione dell’obiettivo di tale museo, quale diffondere il ruolo delle scienze mediche, antropologiche e forensi nella lotta alla violenza e nella tutela dei diritti umani. In questo luogo, infatti, risultano protagoniste le discipline che si occupano di studiare il corpo in tutte le sue forme per ricostruire un passato, remoto o recente, attraverso l’esame del cadavere, dello scheletro e del vivente.

Momento del viaggio di istruzione: introduzione alla visita del MUSA a cura della Prof.ssa Cristina Cattaneo, Direttrice del LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) dell’Università di Milano.

‘È stata una gita molto istruttiva, che mi ha arricchito non solo dal punto di vista accademico, ma anche umano e sociale. Mi ha aiutato a ricordare che quando analizzo un contesto archeologico o forense, non devo dimenticarmi che mi trovo di fronte a quello che un tempo era una persona e non un semplice oggetto dotato di identificativo ‘ – aggiunge la studentessa Anna Irene Ghilardi, che ha beneficiato di quest’esperienza.

Questo progetto si è realizzato anche grazie alla disponibilità dei colleghi del LABANOF e del MUSA dell’Università di Milano, in particolare della Direttrice, Prof.ssa Cristina Cattaneo, e dei suoi collaboratori Dott.ssa Lucie Biehler-Gomez, Dott. Pasquale Poppa e Dott. Mirko Mattia che hanno accompagnato e guidato gli studenti e le studentesse nelle visite guidate e nei laboratori pratici sui materiali scheletrici patologici.

Studenti e studentesse del corso di laurea magistrale in Archeologia beneficiari del Progetto Speciale per la Didattica aa 2024-2025 e docenti (da sinistra verso destra): Camilla Menconi, Marina Vitale, Martina Passerini, Martina Catani, Anna Irene Ghilardi, Laura Frosini, Marco Nait, Gaia Emma Pettinello, Prof.ssa Valentina Giuffra e Dott.ssa Giulia Riccomi, responsabile del viaggio di istruzione.

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