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Carlo chi?

Nel cuore dell’impero carolingio” è un progetto che ha condotto i suoi partecipanti alla scoperta delle tracce stratificate del passato, per conoscere più da vicino uno dei suoi protagonisti: Carlo Magno.
Il viaggio è stato guidato da Federico Cantini, che da anni si occupa dello studio dei centri del potere di età medievale, con l’aiuto di un fidato compagno: “Vito”, un furgone spazioso che ha consentito ai viaggiatori e alle viaggiatrici di muoversi agevolmente e di gustare il paesaggio delle campagne tedesche, per alcuni aspetti molto simile a quello toscano.

È stato un percorso avvincente, che si è svolto tra fine ottobre e inizio novembre 2022 e ha coinvolto otto studenti e studentesse della laurea magistrale, della Scuola di Specializzazione e del Dottorato di ricerca in Archeologia. L’itinerario ha toccato i palazzi e le sedi del potere di epoca carolingia situati nell’ovest dell’attuale Germania: in particolare, Francoforte, Aquisgrana, Ingelheim, Paderborn e il monastero di Lorsch.

Al termine del viaggio, quale parte integrante e conclusiva del progetto, è stata organizzata una piccola mostra fotografica, allestita all’interno dei locali della Gipsoteca di Arte Antica, per condividere alcuni momenti di questa esperienza didattica con tutta la comunità universitaria.

Qual è la tappa del viaggio che ti ha colpito maggiormente?

Gianluca Martinez: “Mi ha affascinato la città di Aquisgrana, che riesce a unire e integrare tra loro medioevo ed età moderna in una piacevole organizzazione delle strutture, percepibile con il semplice camminare per le sue strade. Ho apprezzato moltissimo anche il museo archeologico, dal carattere fortemente interattivo, al cui interno sono esposti i materiali provenienti dal cantiere di IX secolo della Cappella Palatina.”

Irene Strufaldi: “Sono rimasta colpita dalla musealizzazione del piccolo paese di Ingelheim. Con l’ausilio di ricostruzioni architettoniche e grazie all’utilizzo di sampietrini colorati, è stata ricreata lungo le strade della cittadina la planimetria del palazzo carolingio, permettendo così di apprezzarne la spazialità e l’ampiezza, nonostante le strutture non siano più a vista.”

In che modo questo progetto è stato per te di arricchimento?

Camilla Cortina: “È stata un’esperienza molto formativa, che mi ha permesso di poter vedere dal vivo strutture che conoscevo soltanto, è proprio il caso di dire, “sulla carta”, in ragione dei miei studi. Inoltre, ho avuto la possibilità di osservare contesti e metodi di musealizzazione diversi da quelli messi in opera in Toscana, così da attuare un fruttuoso confronto.”

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