cherubino

Conoscere è condividere

Il viaggio alla moschea Al Radwan di Colle di Val d’Elsa (SI) è stato pensato nell’ambito del progetto di Didattica Speciale del Dipartimento di Giurisprudenza per i corsi di Diritto e religione, Diritto comparato delle religioni e Diritto canonico, per portare le studentesse e gli studenti a vedere in prima persona com’è realmente strutturato un luogo di culto islamico, avendo altresì la possibilità di incontrare la comunità che vive tale luogo.

La visita, organizzata da Luigi Mariano Guzzo, che da docente di Diritto e religione, si occupa da anni di promozione del dialogo religioso, e da Linda Fregoli, dottoranda in Scienze giuridiche, è stata guidata da due donne membri della comunità, Laila Mourabi e Laila Gouhai, che hanno accompagnato le studentesse e gli studenti alla scoperta dei vari spazi della moschea e delle attività che vengono lì tenute. Il tour si è concluso con i saluti ai visitatori del vicepresidente, Zejbek Sulta, che ha ringraziato per l’interesse mostrato verso la comunità musulmana.

Agli ospiti è stato poi offerto un rinfresco a base di pizza (anche al kebab!), tè marocchino alla menta, abilmente servito da Adil Mouslim, e dolci marocchini tradizionali. Prima di ripartire alla volta di Pisa, studenti e studentesse hanno potuto assistere al richiamo alla preghiera condotto dal vicepresidente e si sono intrattenuti con le due guide, Laila Mourabi e Laila Gouhai, in un gioco a quiz per mettere alla prova le loro conoscenze.

Cosa porti via con te da questa esperienza?

Elena Pierini: «Con questa esperienza in Moschea porto con me una bella testimonianza da aggiungere al mio bagaglio culturale, che sono certa riuscirà ad arricchire le mie relazioni future nei confronti di ciò che mi circonda. È stato uno scambio di conoscenze all’insegna del confronto libero, anche riguardo a temi che talvolta dividono comunità intere, grazie all’accoglienza magistrale che ci è stata riservata dalle persone che ci hanno fatto da guida».

Marco Pannocchia: «La visita alla Moschea è stata una bellissima esperienza che mi ha notevolmente arricchito dal punto di vista culturale e umano. Infatti, grazie a questo progetto ho avuto la possibilità di entrare a stretto contatto con una realtà che conoscevo soltanto superficialmente, grazie alla preparazione e alla disponibilità delle guide. Inoltre, ho apprezzato molto l’ospitalità che ci è stata riservata, in particolare il momento di condivisione del pranzo».

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