Le pratiche di mindfulness, ovvero pratiche meditative basate sulla consapevolezza, e i loro effetti, sono da anni oggetto di ricerca da parte di Angelo Gemignani e Ciro Conversano. I loro studi hanno mostrato che queste pratiche possono favorire lo sviluppo di tratti positivi negli individui, quali la riduzione dello stress, un più profondo allineamento con i propri valori e che possono diventare un fattore protettivo di psicopatologie, come disturbi d’ansia, depressione e dipendenze. Il progetto in questione nasce quale ampliamento di queste ricerche poiché si propone di coniugarle con un tema centrale ed attuale: l’ecopsicologia.
Il cambiamento climatico può, infatti, essere interpretato anche da una prospettiva psicologica, come una crisi profonda nella relazione con sé stessi, con gli altri e con la natura. Questa disconnessione può emergere come meccanismo difensivo di fronte allo shock del rischio di estinzione e al conseguente senso di impotenza. Tuttavia, tale disconnessione rischia di trasformarsi in una vera e propria incapacità, un deficit nell’ascolto e nella sensibilità verso i segnali che ci indicano la necessità di un cambiamento.
MINDhEARTH è un percorso di ricerca-azione pensato e condotto dalla psicoterapeuta di comunità Francesca Scafuto per unire la psicologia all’ecologia attraverso laboratori di riconnessione con sé e mindfulness, con l’altro e con la natura (ecologia affettiva). Gli studenti universitari di psicologia che hanno partecipato a questo percorso di oltre quaranta ore, sedici in tutto, hanno costruito insieme uno spazio di confronto ed elaborazione emotiva volto a maturare conoscenze sulle ripercussioni psicologiche, ambientali e sociali della crisi climatica, elaborare strumenti di resilienza e di “attivismo”, accrescere speranza e senso di interdipendenza.
Ecco alcune testimonianze del percorso:
Esperienza vera, piacevole, seppur non sempre semplice. Ogni volta tornavo a casa contenta di essere andata. Penso che tutti dovrebbero farla almeno una volta nella vita: ci sono stati giorni in cui ho provato vera gioia nel riscoprirmi bambina, oppure tristezza associata a un senso di impotenza, oppure rabbia nei confronti di chi vorrei rispettasse di più la natura e anche verso me stessa perché spesso non lo faccio abbastanza. Ho provato speranza nel vedere l’impegno e l’amore che molti spendono per sensibilizzare e cambiare ciò che non va. Ho provato gratitudine per il contributo che ognuno ha portato nel gruppo, e anche per ciò che sono riuscita a portare io. Tutto questo vissuto, più complesso di come sopra descritto, si è sviluppato in un luogo protetto e sicuro, che definirei una rete di crescente consapevolezza (di me, degli altri, del mondo).
MINDhEARTH è stato essenziale per il mio sviluppo personale e professionale dal momento che ho potuto approfondire le mie conoscenze dell’interdipendenza mente e corpo, dell’interocezione consapevole e della crisi climatica. Ogni attività, sia teorica che pratica, mi ha attivato una moltitudine di emozioni, alcune delle quali precedentemente tendevo a rifuggire. Ad oggi riconosco di esserne più consapevole e credo che sia un primo passo fondamentale per promuovere il benessere altrui e della nostra Terra.
Ho vissuto questa esperienza un po’ come un bambino che “scopre” tutto per la prima volta, solo con la differenza che qui era un riscoprire: riscoprire la bellezza della Terra, i suoi colori, tutto quello che offre equanto sia importante prenderci cura di questo ambiente che ci sta ospitando. Come ospiti non dobbiamo approfittare di lei ma piuttosto prendercene cura e apprezzare tutto quello che ci offre.
Mi porto a casa una sensazione di sollievo e ho imparato ad avere speranza nelle persone e nel futuro.